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Comunicazione in merito alla gestione della processionaria del pino in Alta Val Susa

Areale di distribuzione della pocessionaria del pino in Alta Valle Susa

21 febbraio 2025

Com’è noto a chi vive o transita nel nostro territorio, le vaste pinete presenti in Alta Val di Susa sono soggette ad una infestazione da parte del lepidottero Thaumetopoea pityocampa, comunemente conosciuto come processionaria del pino. Negli ultimi dieci anni si è assistito ad un incessante aumento dell’area infestata, che ora raggiunge i due assi principali dell’alta valle, verso Bardonecchia e verso Cesana. Parimenti si è assistito ad un innalzamento di quota nelle pinete dei versanti esposti a sud. La distribuzione attuale dei nidi all’interno delle aree boscate (quindi escludendo giardini e alberi isolati) è riportata nella mappa sottostante, suddivisa per intensità della presenza.

Ad oggi nell’area registriamo circa un migliaio gli ettari di pineta colpiti dall’infestazione. Di questi, il 34% ricadono su boschi di proprietà privata e il 49% sono all’interno di aree protette. Questi due elementi inevitabilmente limitano le possibilità d’azione in vista di un suo contenimento.Il Consorzio Forestale Alta Valle Susa, responsabile della gestione dei boschi comunali dell’Alta Valle Susa, da anni si occupa di indagini in merito allo stato dell’infestazione da processionaria. Le strategie di lotta (non più obbligatoria per legge a partire dal 2021) sono le seguenti:
  • Per i casi più gravi ma isolati si può operare una raccolta manuale dei nidi o la cattura delle larve mediante i collari posizionati sul tronco delle piante;
  • Su superfici più estese si procede invece mediante cattura delle farfalle adulte con trappole a ferormoni, o alla dispersione di Bacillus thuringiensis tramite elicottero per l’uccisione delle larve. Questi metodi di lotta sono efficaci solamente se si attuano sulla maggioranza della superficie colpita: basti pensare che ogni farfalla femmina adulta superstite depone dalle 100 alle 300 uova che diventeranno, dopo tre anni, da 800mila a 63milioni di larve.
Dal punti di vista economico, attuare una lotta integrata su un territorio così vasto ha un costo che si aggira tra i 700 e i 1000 Euro ad ettaro/anno, pari a 700.000 – 1.000.000 Euro per trattare l’intera superficie colpita. Come si può ben immaginare, il reperimento di fondi tanto ingenti non è un problema di facile soluzione. In ogni caso, il nostro Ente, insieme ai Comuni, alle Unioni Montane, agli Enti di gestione delle Aree Protette si impegna a mantenere alta l’attenzione sul tema e a valutare ogni possibile modalità di finanziamento per applicare le strategie sopra illustrate.

Ulteriori informazioni sul tema possono essere reperite sui seguenti siti istituzionali

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