PSR 2014-2020
Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) è il principale strumento strategico di pianificazione e intervento per tutti i settori e le attività produttive del mondo rurale e forestale piemontese. Il PSR fa capo al Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), a sua volta strumento della Politica Agricola Comune (PAC) dell'Unione Europea insieme al Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA).
Il progetto è volto allo sviluppo di essiccatori innovativi per legname (da opera e da ardere) basati sul recupero di calore di scarto.
Finanziamento: PSL GAL Escartons e Valli Valdesi 2014-2020 (Misura 16, Operazione 16.2)
Finanziamento: PSL GAL Escartons e Valli Valdesi 2014-2020 (Misura 16, Operazione 16.2)
L'operazione sostiene investimenti intesi a incrementare il potenziale forestale o ad accrescere il valore aggiunto dei prodotti forestali attraverso:
-l'ammodernamento del parco macchine ed attrezzature, anche a carattere innovativo, per le attività di raccolta, trasformazione, mobilitazione e commercializzazione dei prodotti della selvicoltura;
-l'adozione di sistemi di certificazione di gestione forestale sostenibile e di tracciabilità dei prodotti della selvicoltura e di certificazione della qualità dei combustibili legnosi basata sulla norma ISO 17225 (solo in abbinamento all’acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature);
-la adozione di tecnologie e processi, anche innovativi, attraverso la meccanizzazione di specifiche fasi di lavorazione, la unificazione di più stadi disgiunti di lavorazione, l'ottimizzazione o riduzione dei consumi energetici.
-l'ammodernamento del parco macchine ed attrezzature, anche a carattere innovativo, per le attività di raccolta, trasformazione, mobilitazione e commercializzazione dei prodotti della selvicoltura;
-l'adozione di sistemi di certificazione di gestione forestale sostenibile e di tracciabilità dei prodotti della selvicoltura e di certificazione della qualità dei combustibili legnosi basata sulla norma ISO 17225 (solo in abbinamento all’acquisto di nuovi macchinari ed attrezzature);
-la adozione di tecnologie e processi, anche innovativi, attraverso la meccanizzazione di specifiche fasi di lavorazione, la unificazione di più stadi disgiunti di lavorazione, l'ottimizzazione o riduzione dei consumi energetici.
Il Consorzio Forestale Alta Valle Susa ha provveduto all'acquisto dei seguenti macchinari:
- cippatore a tamburo
- rimorchio forestale
- trattore agricolo allestito ad uso forestale
Spesa ammessa a finanziamento: 365.204,60€
Contributo concesso: 146.081,84€
Misura 12 - Indennità Natura 2000 e indennità connesse alla direttiva quadro sulle acque
Sottomisura 12.2 - Pagamento compensativo per le zone forestali Natura 2000 Operazione 12.2.1 - Compensazione del mancato reddito e dei costi aggiuntivi da vincoli ambientali nelle aree forestali dei siti Natura 2000
L'operazione prevede l'erogazione di un premio annuale per ettaro di superficie forestale per compensare i costi aggiuntivi e il mancato guadagno dovuti ai vincoli derivanti dall'applicazione delle direttive Habitat e Uccelli (organizzazione dei cantieri, minori indici di prelievo e superfici di intervento, obblighi di forma di governo e/o trattamento).
Gli obblighi, divieti e limitazioni sono stabiliti per legge dalle Misure di conservazione generali, sito-specifiche e dai piani di gestione dei siti Natura 2000. Per quanto riguarda il campo di applicazione della presente operazione, tali vincoli consistono in:
• maggior rilascio quantitativo e/o qualitativo in bosco relativamente al soprassuolo, al sottobosco e ai residui di lavorazione;
• forme di governo e/o di trattamento obbligate;
• limitazioni alla estensione degli interventi selvicolturali;
• gestione conservativa della vegetazione legnosa nelle aree di pertinenza dei corpi idrici;
• sospensione dei periodi consentiti per il taglio in relazione ai periodi di nidificazione dell’avifauna;
• controllo selettivo obbligatorio delle specie vegetali esotiche invasive.
L'indennità è calcolata in relazione alla baseline costituita dalle norme del Regolamento Forestale regionale ed è concessa annualmente in funzione delle categorie forestali:
• abetine, lariceti, peccete, robinieti, querco-carpineti, cerrete - 40 €/ha;
• acero-tiglio-frassineti, faggete, querceti di rovere, rimboschimenti - 30 €/ha;
• altre categorie - 20 €/ha.
La gestione forestale nei Siti Natura 2000 dell’Alta Valle di Susa
Il Consorzio Forestale Alta Valle Susa, Ente demandato alla gestione delle foreste di proprietà comunale dell’Alta Valle di Susa, ha aderito alla Misura 12.2.1 del PSR 2014-2020 "Compensazione del mancato reddito e dei costi aggiuntivi da vincoli ambientali nelle aree forestali dei siti Natura 2000" della durata di 5 anni riconosciuta su parte delle superfici forestali comunali gestite dal CFAVS, ricadenti nei siti della Rete Natura 2000.
La normativa vigente impone vincoli e limitazioni alla gestione attiva delle foreste ricadenti in area protetta, dettati dal Regolamento forestale vigente e dalle Misure di Conservazione generali e sito-specifiche. Tali limitazioni determinano maggiori tempistiche nella progettazione degli interventi selvicolturali, tassi di prelievo inferiori in caso di utilizzazioni forestali in area protetta, limitazioni alla estensione degli interventi selvicolturali, necessità di lavorazioni aggiuntive per rispondere agli obblighi normativi di identificazione, contrassegnatura e mappatura degli alberi da rilasciare all'invecchiamento indefinito e per la biodiversità, la gestione conservativa della vegetazione legnosa nelle aree di pertinenza dei corpi idrici, infine il controllo selettivo obbligatorio delle specie vegetali esotiche invasive.
Il rispetto degli habitat di interesse comunitario, in modo particolare degli habitat prioritari della rete Natura 2000 richiede inoltre la progettazione attenta non solo degli interventi selvicolturali, ma anche la definizione attenta delle vie di esbosco, dei necessari ripristini e delle aree di non intervento o escluse dal transito dei mezzi forestali per la tutela ed il mantenimento di habitat e specie. Gli interventi selvicolturali sono infine soggetti al silenzio venatorio, differenziato in funzione della quota, che tutela i periodi di nidificazione e riproduzione dell’avifauna: tale aspetto penalizza l’utilizzatore finale, soprattutto in ambiente alpino, limitando il tempo a disposizione per eseguire gli interventi previsti, all'interno dell’arco temporale di durata delle istanze forestali presentate.
L'indennità è calcolata in relazione alla baseline costituita dalle norme del Regolamento Forestale regionale ed è concessa per un periodo di 5 anni in funzione delle categorie forestali:
• abetine, lariceti, peccete, robinieti, querco-carpineti, cerrete - 40 €/ha
• acero-tiglio-frassineti, faggete, querceti di rovere, rimboschimenti - 30 €/ha
• altre categorie - 20 €/ha
Risorse finanziarie
Le Misure compensative al mancato reddito derivato dalla gestione di foreste ricadenti nei siti Natura 2000 sono così strutturate:
• quota FEASR (pari al 43,12%)
• quota statale (pari al 39,816%)
• quota regionale (pari al 17,064%)
Gli importi riconosciuti al Consorzio Forestale Alta Valle Susa per il mancato reddito e dei costi aggiuntivi da vincoli ambientali nelle aree forestali dei siti Natura 2000 sono i seguenti:
Anni dal 2017 al 2021:
Ammissione a finanziamento: D.D. Regione Piemonte n. 575 del 02/03/2017
Superfici ammesse a finanziamento: ha 3.892,82
Premio annuo: € 124.874,72 di cui quota FEASR (43,12% ) € 53.845,98
Con revisioni annuali dell’importo.
Anno 2022:
Ammissione a finanziamento: D.D. Regione Piemonte n. 647 del 17/11/2022
Superfici ammesse a finanziamento: ha 4.398,53
Premio: € 112.999,12 di cui quota FEASR (43,12%) € 48.725,22
Revisione premio con D.D. Regione Piemonte n. 39 del 24/01/2023
Superfici ammesse a finanziamento: ha 4.398,53
Premio: € 144.870,67 di cui quota FEASR (43,12%) € 62.468,23
Sottomisura 12.2 - Pagamento compensativo per le zone forestali Natura 2000 Operazione 12.2.1 - Compensazione del mancato reddito e dei costi aggiuntivi da vincoli ambientali nelle aree forestali dei siti Natura 2000
L'operazione prevede l'erogazione di un premio annuale per ettaro di superficie forestale per compensare i costi aggiuntivi e il mancato guadagno dovuti ai vincoli derivanti dall'applicazione delle direttive Habitat e Uccelli (organizzazione dei cantieri, minori indici di prelievo e superfici di intervento, obblighi di forma di governo e/o trattamento).
Gli obblighi, divieti e limitazioni sono stabiliti per legge dalle Misure di conservazione generali, sito-specifiche e dai piani di gestione dei siti Natura 2000. Per quanto riguarda il campo di applicazione della presente operazione, tali vincoli consistono in:
• maggior rilascio quantitativo e/o qualitativo in bosco relativamente al soprassuolo, al sottobosco e ai residui di lavorazione;
• forme di governo e/o di trattamento obbligate;
• limitazioni alla estensione degli interventi selvicolturali;
• gestione conservativa della vegetazione legnosa nelle aree di pertinenza dei corpi idrici;
• sospensione dei periodi consentiti per il taglio in relazione ai periodi di nidificazione dell’avifauna;
• controllo selettivo obbligatorio delle specie vegetali esotiche invasive.
L'indennità è calcolata in relazione alla baseline costituita dalle norme del Regolamento Forestale regionale ed è concessa annualmente in funzione delle categorie forestali:
• abetine, lariceti, peccete, robinieti, querco-carpineti, cerrete - 40 €/ha;
• acero-tiglio-frassineti, faggete, querceti di rovere, rimboschimenti - 30 €/ha;
• altre categorie - 20 €/ha.
La gestione forestale nei Siti Natura 2000 dell’Alta Valle di Susa
Il Consorzio Forestale Alta Valle Susa, Ente demandato alla gestione delle foreste di proprietà comunale dell’Alta Valle di Susa, ha aderito alla Misura 12.2.1 del PSR 2014-2020 "Compensazione del mancato reddito e dei costi aggiuntivi da vincoli ambientali nelle aree forestali dei siti Natura 2000" della durata di 5 anni riconosciuta su parte delle superfici forestali comunali gestite dal CFAVS, ricadenti nei siti della Rete Natura 2000.
La normativa vigente impone vincoli e limitazioni alla gestione attiva delle foreste ricadenti in area protetta, dettati dal Regolamento forestale vigente e dalle Misure di Conservazione generali e sito-specifiche. Tali limitazioni determinano maggiori tempistiche nella progettazione degli interventi selvicolturali, tassi di prelievo inferiori in caso di utilizzazioni forestali in area protetta, limitazioni alla estensione degli interventi selvicolturali, necessità di lavorazioni aggiuntive per rispondere agli obblighi normativi di identificazione, contrassegnatura e mappatura degli alberi da rilasciare all'invecchiamento indefinito e per la biodiversità, la gestione conservativa della vegetazione legnosa nelle aree di pertinenza dei corpi idrici, infine il controllo selettivo obbligatorio delle specie vegetali esotiche invasive.
Il rispetto degli habitat di interesse comunitario, in modo particolare degli habitat prioritari della rete Natura 2000 richiede inoltre la progettazione attenta non solo degli interventi selvicolturali, ma anche la definizione attenta delle vie di esbosco, dei necessari ripristini e delle aree di non intervento o escluse dal transito dei mezzi forestali per la tutela ed il mantenimento di habitat e specie. Gli interventi selvicolturali sono infine soggetti al silenzio venatorio, differenziato in funzione della quota, che tutela i periodi di nidificazione e riproduzione dell’avifauna: tale aspetto penalizza l’utilizzatore finale, soprattutto in ambiente alpino, limitando il tempo a disposizione per eseguire gli interventi previsti, all'interno dell’arco temporale di durata delle istanze forestali presentate.
L'indennità è calcolata in relazione alla baseline costituita dalle norme del Regolamento Forestale regionale ed è concessa per un periodo di 5 anni in funzione delle categorie forestali:
• abetine, lariceti, peccete, robinieti, querco-carpineti, cerrete - 40 €/ha
• acero-tiglio-frassineti, faggete, querceti di rovere, rimboschimenti - 30 €/ha
• altre categorie - 20 €/ha
Risorse finanziarie
Le Misure compensative al mancato reddito derivato dalla gestione di foreste ricadenti nei siti Natura 2000 sono così strutturate:
• quota FEASR (pari al 43,12%)
• quota statale (pari al 39,816%)
• quota regionale (pari al 17,064%)
Gli importi riconosciuti al Consorzio Forestale Alta Valle Susa per il mancato reddito e dei costi aggiuntivi da vincoli ambientali nelle aree forestali dei siti Natura 2000 sono i seguenti:
Anni dal 2017 al 2021:
Ammissione a finanziamento: D.D. Regione Piemonte n. 575 del 02/03/2017
Superfici ammesse a finanziamento: ha 3.892,82
Premio annuo: € 124.874,72 di cui quota FEASR (43,12% ) € 53.845,98
Con revisioni annuali dell’importo.
Anno 2022:
Ammissione a finanziamento: D.D. Regione Piemonte n. 647 del 17/11/2022
Superfici ammesse a finanziamento: ha 4.398,53
Premio: € 112.999,12 di cui quota FEASR (43,12%) € 48.725,22
Revisione premio con D.D. Regione Piemonte n. 39 del 24/01/2023
Superfici ammesse a finanziamento: ha 4.398,53
Premio: € 144.870,67 di cui quota FEASR (43,12%) € 62.468,23
Anno 2024:
Ammissione a finanziamento: D.D. Regione Piemonte n. 892 del 18/11/2024
Superfici ammesse a finanziamento: ha 4.441,55
Premio: € 145.748,07 di cui quota FEASR (43,12%) € 62.846,57
Ammissione a finanziamento: D.D. Regione Piemonte n. 892 del 18/11/2024
Superfici ammesse a finanziamento: ha 4.441,55
Premio: € 145.748,07 di cui quota FEASR (43,12%) € 62.846,57
Premio complessivo cumulato: €908.963,36
La ripartizione delle superfici ammesse a finanziamento per il Consorzio Forestale Alta Valle Susa anno 2024
Gruppo Classe di Premio | Superficie impegno (ha) |
---|---|
Gruppo 1: Abetine, Lariceti, Peccete | 2.747,04 |
Gruppo 2: Acero-tiglio-frassineti, Faggete, Querceti di rovere, Rimboschimenti | 197,63 |
Gruppo 3: Altre categorie | 1.496,89 |
TOT | |
4.441,55 |
ProBEST intende attivare un Gruppo Operativo del PEI volto a conseguire una piena economia circolare nel settore forestale. Il progetto di GO nasce dall’esperienza del progetto pilota “Legno Energia Nord-Ovest - Progetto di valorizzazione e promozione della filiera legno-energia” (PSR Regione Piemonte Op. 16.2.1), che ha permesso di mettere a fuoco alcune carenze organizzative, logistiche e di innovazione che possono essere affrontate con una cooperazione multisettoriale per portare la filiera ad essere un elemento fondante della nuova bioeconomia: rinnovabile, sostenibile, durevole, etica.
Obiettivi
L’iniziativa è mirata a sostenere la funzionalità economica ed ecologica della filiera forestale legnoenergia, unendone gli aspetti di redditività, sostenibilità e coerenza con i cicli bio-geochimici degli ecosistemi, in ottica di green- e blue- economy.
Il progetto, da un lato, intende rendere concretamente possibile l’impiego agricolo dei sottoprodotti generati dalla filiera forestale (in particolare, ma non esclusivamente, quella legno-energia), coerentemente con l’obiettivo di una piena circolarità produttiva. Al tempo stesso tale reimpiego si pone come rilevante azione di incremento della resilienza dei sistemi agro-forestali al cambiamento climatico: sostegno delle filiere energetiche rinnovabili locali1, messa a disposizione di fertilizzanti e pacciamature da materiale organico a ridotto raggio di trasporto, messa a disposizione di ammendanti in grado di incrementare la percentuale di carbonio nei suoli agricoli, offerta di una alternativa all’impiego di torba fossile.
Dall’altro lato, il progetto mira a rendere sempre più compatibile la produzione di combustibili legnosi forestali. La riduzione dei rischi, ambientali e sanitari, è infatti da intendersi come un elemento essenziale di una piena sostenibilità della gestione forestale.
ProBEST agirà parallelamente, interrelandoli, sui tre aspetti di innovazione individuati, ovvero il reimpiego dei sottoprodotti, l’utilizzo di fluidi compatibili e la definizione di schemi avanzati di certificazione della sostenibilità forestale. Per ciascuno di essi si possono indentificare alcuni sottoobiettivi specifici:
a) Reimpiego dei sottoprodotti. Il progetto mira a individuare e promuovere soluzioni operative territoriali per il reimpiego di cortecce, ramaglie e ceneri. Queste attività saranno basate sull’attivazione di due iniziative sperimentali, differenti per caratteristiche delle imprese coinvolte, che serviranno per il test e l’affinamento delle buone pratiche e che fungeranno da prototipi per la divulgazione e diffusione del modello. In dettaglio si evidenziano i sotto-obiettivi seguenti:
L’iniziativa è mirata a sostenere la funzionalità economica ed ecologica della filiera forestale legnoenergia, unendone gli aspetti di redditività, sostenibilità e coerenza con i cicli bio-geochimici degli ecosistemi, in ottica di green- e blue- economy.
Il progetto, da un lato, intende rendere concretamente possibile l’impiego agricolo dei sottoprodotti generati dalla filiera forestale (in particolare, ma non esclusivamente, quella legno-energia), coerentemente con l’obiettivo di una piena circolarità produttiva. Al tempo stesso tale reimpiego si pone come rilevante azione di incremento della resilienza dei sistemi agro-forestali al cambiamento climatico: sostegno delle filiere energetiche rinnovabili locali1, messa a disposizione di fertilizzanti e pacciamature da materiale organico a ridotto raggio di trasporto, messa a disposizione di ammendanti in grado di incrementare la percentuale di carbonio nei suoli agricoli, offerta di una alternativa all’impiego di torba fossile.
Dall’altro lato, il progetto mira a rendere sempre più compatibile la produzione di combustibili legnosi forestali. La riduzione dei rischi, ambientali e sanitari, è infatti da intendersi come un elemento essenziale di una piena sostenibilità della gestione forestale.
ProBEST agirà parallelamente, interrelandoli, sui tre aspetti di innovazione individuati, ovvero il reimpiego dei sottoprodotti, l’utilizzo di fluidi compatibili e la definizione di schemi avanzati di certificazione della sostenibilità forestale. Per ciascuno di essi si possono indentificare alcuni sottoobiettivi specifici:
a) Reimpiego dei sottoprodotti. Il progetto mira a individuare e promuovere soluzioni operative territoriali per il reimpiego di cortecce, ramaglie e ceneri. Queste attività saranno basate sull’attivazione di due iniziative sperimentali, differenti per caratteristiche delle imprese coinvolte, che serviranno per il test e l’affinamento delle buone pratiche e che fungeranno da prototipi per la divulgazione e diffusione del modello. In dettaglio si evidenziano i sotto-obiettivi seguenti:
a.1. definire il quadro normativo e autorizzativo attuale, gli standard qualitativi e le condizioni di mercato per la produzione di cortecce da pacciamatura (o altri usi), di compost di ramaglie ad alto tenore di C e di cippato A2-B da riselezione delle ramaglie, nonché i criteri operativi per la gestione e il reimpiego agronomico delle ceneri degli impianti a biomassa legnosa;
a.2. attivare due aree sperimentali per la selezione, il trattamento e la preparazione dei materiali, una (Valle di Susa) improntata su un modello di collaborazione tra settore forestale, settore di gestione del verde e filiera della raccolta del rifiuto organico, l’altra (Valli Chisone e Germanasca) improntata invece sul modello di una singola piccola azienda forestale;
a.3. definire e ottimizzare gli schemi operativi di raccolta, gestione e reimpiego di cortecce, ramaglie e ceneri (per le prime due basati sull’attività delle aree sperimentali, per le terze basati anche su un coordinamento della contrattualistica di utilizzazione e/o il contatto con produttori di fertilizzanti);
a.4. valutare e dimostrare la qualità e l’efficacia del reimpiego dei sottoprodotti tramite caratterizzazione, valutazione ambientale e di sostenibilità, utilizzazione dimostrativa in campo vivaistico, agronomico e del rispristino ambientale.
b) Utilizzo fluidi compatibili. Il progetto mira a promuovere l’impiego di fluidi compatibili sia attraverso azioni di informazione (v. oltre), sia creando un contesto regionale di incentivo e supporto pratico all’utilizzo In dettaglio si evidenziano i sotto-obiettivi:
b.1. definire il quadro normativo attuale, in termini ambientali e di sicurezza sul lavoro, dell’impiego di benzine alchilate, oli catena biodegradabili e fluidi macchina biodegradabili;
b.2. strutturare un’azione di promozione basata sul rispetto delle norme in essere, sulla corretta concorrenza tra imprese, sull’individuazione dei vincoli economici alla produzione/commercializzazione e sul corretto bilancio ambientale dei prodotti;
b.3. stimolare la definizione di una roadmap pubblico-privata per la diffusione e l’adozione di fluidi compatibili, secondo passi progressivi;
b.4. organizzazione di un sistema di acquisto coordinato tra imprese dei fluidi, allo scopo di
facilitarne il reperimento e diminuirne i costi di acquisto.
c) Definizione di schemi estesi di certificazione della sostenibilità forestale. Il progetto intende integrare il tema dei fluidi compatibili negli schemi di Gestione Forestale Sostenibile così come il tema del riutilizzo dei sottoprodotti nella certificazione dell’energia da filiera sostenibile. Con sotto-obiettivi di dettaglio:
c.1. individuare le linee di integrazione e creare un gruppo di lavoro nel processo 2020 di revisione dello standard PEFC;
c.2. elaborare proposte di miglioramento di linee guida e indicatori del vigente standard PEFC ed aggiornarlo sulla base di risultanze di progetto;
c.3. testare la certificazione e diffondere la fattibilità delle buone pratiche.
a.2. attivare due aree sperimentali per la selezione, il trattamento e la preparazione dei materiali, una (Valle di Susa) improntata su un modello di collaborazione tra settore forestale, settore di gestione del verde e filiera della raccolta del rifiuto organico, l’altra (Valli Chisone e Germanasca) improntata invece sul modello di una singola piccola azienda forestale;
a.3. definire e ottimizzare gli schemi operativi di raccolta, gestione e reimpiego di cortecce, ramaglie e ceneri (per le prime due basati sull’attività delle aree sperimentali, per le terze basati anche su un coordinamento della contrattualistica di utilizzazione e/o il contatto con produttori di fertilizzanti);
a.4. valutare e dimostrare la qualità e l’efficacia del reimpiego dei sottoprodotti tramite caratterizzazione, valutazione ambientale e di sostenibilità, utilizzazione dimostrativa in campo vivaistico, agronomico e del rispristino ambientale.
b) Utilizzo fluidi compatibili. Il progetto mira a promuovere l’impiego di fluidi compatibili sia attraverso azioni di informazione (v. oltre), sia creando un contesto regionale di incentivo e supporto pratico all’utilizzo In dettaglio si evidenziano i sotto-obiettivi:
b.1. definire il quadro normativo attuale, in termini ambientali e di sicurezza sul lavoro, dell’impiego di benzine alchilate, oli catena biodegradabili e fluidi macchina biodegradabili;
b.2. strutturare un’azione di promozione basata sul rispetto delle norme in essere, sulla corretta concorrenza tra imprese, sull’individuazione dei vincoli economici alla produzione/commercializzazione e sul corretto bilancio ambientale dei prodotti;
b.3. stimolare la definizione di una roadmap pubblico-privata per la diffusione e l’adozione di fluidi compatibili, secondo passi progressivi;
b.4. organizzazione di un sistema di acquisto coordinato tra imprese dei fluidi, allo scopo di
facilitarne il reperimento e diminuirne i costi di acquisto.
c) Definizione di schemi estesi di certificazione della sostenibilità forestale. Il progetto intende integrare il tema dei fluidi compatibili negli schemi di Gestione Forestale Sostenibile così come il tema del riutilizzo dei sottoprodotti nella certificazione dell’energia da filiera sostenibile. Con sotto-obiettivi di dettaglio:
c.1. individuare le linee di integrazione e creare un gruppo di lavoro nel processo 2020 di revisione dello standard PEFC;
c.2. elaborare proposte di miglioramento di linee guida e indicatori del vigente standard PEFC ed aggiornarlo sulla base di risultanze di progetto;
c.3. testare la certificazione e diffondere la fattibilità delle buone pratiche.
Affiancata e trasversale alle azioni di sviluppo/introduzione dell’innovazione nel contesto piemontese, ProBEST prevede una comune campagna informativa rivolta sia agli operatori di settore, sia ai cittadini.
Gli obiettivi di tale campagna sono, di fatto, gli obiettivi generali del progetto:
− dimostrare e illustrare alle imprese la fattibilità tecnica ed economica delle azioni sui tre
aspetti di innovazione individuati;
− diffondere la conoscenza dei temi di progetto presso le aziende forestali;
− coinvolgere e informare le aziende e gli Enti che possono avere un ruolo nella diffusione delle innovazioni individuate sul territorio piemontese;
− incrementare la capacità di discriminare e la disponibilità a pagare la piena e moderna sostenibilità forestale da parte di decisori e committenti;
− informare i cittadini della attualità del settore forestale e aiutarli a scegliere le imprese anche
in base ai temi di etica ambientale;
− dimostrare e illustrare alle imprese la fattibilità tecnica ed economica delle azioni sui tre
aspetti di innovazione individuati;
− diffondere la conoscenza dei temi di progetto presso le aziende forestali;
− coinvolgere e informare le aziende e gli Enti che possono avere un ruolo nella diffusione delle innovazioni individuate sul territorio piemontese;
− incrementare la capacità di discriminare e la disponibilità a pagare la piena e moderna sostenibilità forestale da parte di decisori e committenti;
− informare i cittadini della attualità del settore forestale e aiutarli a scegliere le imprese anche
in base ai temi di etica ambientale;
-rendere le imprese forestali protagoniste di quella che deve divenire una vera transizione
ecologica di settore;
ecologica di settore;
− valorizzare gli obiettivi e risultati di progetto in termini di economia circolare e modelli di
bioeconomia locale e durevole sul territorio piemontese e italiano.
bioeconomia locale e durevole sul territorio piemontese e italiano.
FiLeProPri
FILIERA DEL LEGNO SU PROPRIETÀ PRIVATA IN ALTA VALLE DI SUSA
Il Consorzio Forestale Alta Valle di Susa è capofila del progetto “Filiera del Legno su Proprietà Privata in Alta Valle di Susa” (FiLeProPri).
Il progetto affronta la problematica della marginalità socio-economica del settore forestale, nell’ambito della produzione legnosa e della sua economia e mercato.
La marginalità di questo settore è imputabile principalmente ai seguenti aspetti:
➔ elevati costi di intervento sui boschi
➔ basso valore di mercato del prodotto legno
così come evidenziato nell'analisi dei problemi del Piano Forestale Regionale della Regione Piemonte.
L’associazionismo forestale e la ricerca e sviluppo delle migliori produzioni ottenibili dagli attuali soprassuoli possono rappresentare valide chiavi di soluzione alle problematiche sopra esposte.
La riduzione dei costi di intervento nei boschi e l’aumento di valore di mercato del prodotto legno può avvenire cercando di razionalizzare i costi relativi alle seguenti voci:
➔ metodi inventariali della risorsa legnosa
➔ associazionismo forestale
➔ aumento di valore di mercato del prodotto legno
➔ ricerca e sviluppo delle migliori produzioni ottenibili dagli attuali soprassuoli
Nell’attuale scenario una razionalizzazione dei costi ed un aumento di valore del prodotto legno possano essere ottenuti rispettivamente:
➔ applicando metodologie innovative di analisi della risorsa forestale a partire da tecnologie satellitari e tecnologia LIDAR
➔ definendo una innovativa forma di associazionismo che consenta di realizzare attività di utilizzazione all’interno di “superfici minime utili” e “riprese minime utili”
➔ perfezionando processi di filiera nei quali le forme associative prevedano la presenza non solo dei proprietari ma anche delle imprese di utilizzazione e trasformazione
Il progetto vuole quindi affrontare la problematica legata allo sfruttamento e valorizzazione della produzione forestale legnosa presente all’interno della proprietà privata poiché considera questa una delle principali limitazioni allo sviluppo delle filiere del legno in ambito alpino.
Il “Piano strategico per l’innovazione e ricerca nel settore agricolo alimentare e forestale (2014-2020)” evidenzia come a livello nazionale i processi produttivi legati allo sfruttamento della risorsa legnosa forestale siano gravati dalle seguenti principali problematiche, sottolineate anche nel Piano Forestale Regionale:
1. concezione conservativa e non gestionale delle risorse boschive;
2. scarsa remuneratività delle utilizzazioni forestali;
3. bassa diffusione della gestione forestale pianificata (piani di gestione aziendali);
4. scarsa capacità del settore di realizzare cantieri forestali altamente meccanizzati;
5. scarsa valorizzazione economica di alcune formazioni forestali
Queste problematiche sono spesso ancor più accentuate nelle realtà alpine dove interi comprensori vallivi da decenni sono soggetti ad abbandono delle attività agro-silvo-pastorali.
Il progetto quindi si pone di raggiungere gli obiettivi sopra indicati attraverso:
➔ l’applicazione di una metodologia inventariale innovativa a basso costo nell’ambito territoriale del progetto (9128 ha di proprietà privata forestale).
➔ definizione di una forma di associazionismo innovativa che sia capace di superare limiti e criticità di quelle attualmente definite e presenti in altre realtà territoriali. Applicazione della forma associativa su circa il 50% della superficie forestale privata considerata servita da viabilità (~ 1360 ha).
➔ definizione di un processo di formazione del prezzo dei prodotti legnosi ritraibili partecipato e trasparente
Il progetto vede il coinvolgimento, oltre al Consorzio Forestale Alta Valle di Susa come capofila di progetto, dei seguenti partners:
➔ Dipartimento di Scienza Alimentari, Forestali ed Ambientali dell’università degli Studi di Torino (DISAFA)
➔ Proprietari privati
➔ Cooperativa La Foresta
➔ Ditta la Roche
Il progetto ha avuto avvio il 25 Settembre 2018, avrà una durata di due anni e si concluderà il 25 Settembre 2020
All’interno di questa pagina del sito sarà costantemente aggiornato il calendario degli incontri previsti con i proprietari privati forestali e le associazioni fondiarie.
Inoltre saranno resi disponibili i risultati ottenuti con l’avanzamento tecnico del progetto.
FILIERA DEL LEGNO SU PROPRIETÀ PRIVATA IN ALTA VALLE DI SUSA
Il Consorzio Forestale Alta Valle di Susa è capofila del progetto “Filiera del Legno su Proprietà Privata in Alta Valle di Susa” (FiLeProPri).
Il progetto affronta la problematica della marginalità socio-economica del settore forestale, nell’ambito della produzione legnosa e della sua economia e mercato.
La marginalità di questo settore è imputabile principalmente ai seguenti aspetti:
➔ elevati costi di intervento sui boschi
➔ basso valore di mercato del prodotto legno
così come evidenziato nell'analisi dei problemi del Piano Forestale Regionale della Regione Piemonte.
L’associazionismo forestale e la ricerca e sviluppo delle migliori produzioni ottenibili dagli attuali soprassuoli possono rappresentare valide chiavi di soluzione alle problematiche sopra esposte.
La riduzione dei costi di intervento nei boschi e l’aumento di valore di mercato del prodotto legno può avvenire cercando di razionalizzare i costi relativi alle seguenti voci:
➔ metodi inventariali della risorsa legnosa
➔ associazionismo forestale
➔ aumento di valore di mercato del prodotto legno
➔ ricerca e sviluppo delle migliori produzioni ottenibili dagli attuali soprassuoli
Nell’attuale scenario una razionalizzazione dei costi ed un aumento di valore del prodotto legno possano essere ottenuti rispettivamente:
➔ applicando metodologie innovative di analisi della risorsa forestale a partire da tecnologie satellitari e tecnologia LIDAR
➔ definendo una innovativa forma di associazionismo che consenta di realizzare attività di utilizzazione all’interno di “superfici minime utili” e “riprese minime utili”
➔ perfezionando processi di filiera nei quali le forme associative prevedano la presenza non solo dei proprietari ma anche delle imprese di utilizzazione e trasformazione
Il progetto vuole quindi affrontare la problematica legata allo sfruttamento e valorizzazione della produzione forestale legnosa presente all’interno della proprietà privata poiché considera questa una delle principali limitazioni allo sviluppo delle filiere del legno in ambito alpino.
Il “Piano strategico per l’innovazione e ricerca nel settore agricolo alimentare e forestale (2014-2020)” evidenzia come a livello nazionale i processi produttivi legati allo sfruttamento della risorsa legnosa forestale siano gravati dalle seguenti principali problematiche, sottolineate anche nel Piano Forestale Regionale:
1. concezione conservativa e non gestionale delle risorse boschive;
2. scarsa remuneratività delle utilizzazioni forestali;
3. bassa diffusione della gestione forestale pianificata (piani di gestione aziendali);
4. scarsa capacità del settore di realizzare cantieri forestali altamente meccanizzati;
5. scarsa valorizzazione economica di alcune formazioni forestali
Queste problematiche sono spesso ancor più accentuate nelle realtà alpine dove interi comprensori vallivi da decenni sono soggetti ad abbandono delle attività agro-silvo-pastorali.
Il progetto quindi si pone di raggiungere gli obiettivi sopra indicati attraverso:
➔ l’applicazione di una metodologia inventariale innovativa a basso costo nell’ambito territoriale del progetto (9128 ha di proprietà privata forestale).
➔ definizione di una forma di associazionismo innovativa che sia capace di superare limiti e criticità di quelle attualmente definite e presenti in altre realtà territoriali. Applicazione della forma associativa su circa il 50% della superficie forestale privata considerata servita da viabilità (~ 1360 ha).
➔ definizione di un processo di formazione del prezzo dei prodotti legnosi ritraibili partecipato e trasparente
Il progetto vede il coinvolgimento, oltre al Consorzio Forestale Alta Valle di Susa come capofila di progetto, dei seguenti partners:
➔ Dipartimento di Scienza Alimentari, Forestali ed Ambientali dell’università degli Studi di Torino (DISAFA)
➔ Proprietari privati
➔ Cooperativa La Foresta
➔ Ditta la Roche
Il progetto ha avuto avvio il 25 Settembre 2018, avrà una durata di due anni e si concluderà il 25 Settembre 2020
All’interno di questa pagina del sito sarà costantemente aggiornato il calendario degli incontri previsti con i proprietari privati forestali e le associazioni fondiarie.
Inoltre saranno resi disponibili i risultati ottenuti con l’avanzamento tecnico del progetto.
- Abstract[.pdf 640,13 Kb - 12/01/2021]
- Poster[.pdf 1,53 Mb - 12/01/2021]
- Presentazione lotti boschivi di Bardonecchia[.pdf 3,53 Mb - 12/01/2021]
- Volantino incontro Giaglione[.jpg 46,57 Kb - 12/01/2021]
- Volantino incontro Mattie[.jpg 146,07 Kb - 12/01/2021]
- Volantino[.pdf 2,34 Mb - 26/08/2020]
- Rollup[.pdf 1,53 Mb - 26/08/2020]
- Sintesi[.pdf 425,94 Kb - 26/08/2020]
- Il progetto FileProPri nella pagina di Innovarurale - Pei-Agri (Apre il link in una nuova scheda)
- Progetto FILEPROPRI - Presentazione dei relatori (Apre il link in una nuova scheda)
- 08/05/2019 - Savoulx (TO) - forno comunale - sede Società Cooperativa Agricola
- 20/05/2019 - Circolo Dopo Lavoro Ferroviario di Bardonecchia- Bardonecchia (TO) Direttivo Consorzio Di Sviluppo Agricolo Di Millaures
- 28/6/2019 - presso Direttivo Consorzio Sviluppo Agricolo di Millaures Bardonecchia sede Circolo DopoLavoro Ferroviario Bardonecchia
- 04/07/2019 - Giaglione in associazione con il progetto Legno Nord Ovest anch'esso finanziato dal PSR
- 18/09/2019 presso sede Consorzio Sviluppo Agricolo di Millaures Bardonecchia
- 22/09/2019 a Mattie - Convegno sulle filiere locali organizzato da LENO e FILEPROPRI
- 06/10/2020 presso forno comunale Savoulx sede del Direttivo Soc coop Agricola Savoulx
- 14/10/2020 - presso Direttivo Consorzio Sviluppo Agricolo di Millaures Bardonecchia sede Circolo DopoLavoro Ferroviario Bardonecchia
Realizzazione di filiere corte piemontesi per la raccolta di sementi
autoctone in praterie permanenti e loro impiego diretto per la rivegetazione
autoctone in praterie permanenti e loro impiego diretto per la rivegetazione
- Rivegetazione[.pdf 2,08 Mb - 25/02/2021]
Legno Energia Nord Ovest orizzonte 2022 è un progetto pilota per la valorizzazione e qualificazione della filiera legno-energia in Piemonte e nelle aree limitrofe.
L’iniziativa è finanziata dalla Regione Piemonte mediante il PSR 2014-2020 (Misura 16, Operazione 16.2) ed è fondata sulla cooperazione nel settore forestale.
LENO intende innescare e accompagnare un radicale mutamento d’approccio agli usi energetici delle biomasse, sia in ambito domestico, sia nel teleriscaldamento. L’obiettivo del progetto è di raccogliere le sfide ambientali che il settore deve affrontare trasformandole in opportunità, sia sostenendo quei modelli tecnici e organizzativi di approccio alle biomasse che si siano già dimostrati vincenti, sia favorendo l’innovazione di settore.
Filiera corta ed economia locale, qualificazione dei combustibili legnosi, sostenibilità ambientale e significativa riduzione delle emissioni inquinanti sono i temi chiave sui quali il progetto intende agire.
L’iniziativa è finanziata dalla Regione Piemonte mediante il PSR 2014-2020 (Misura 16, Operazione 16.2) ed è fondata sulla cooperazione nel settore forestale.
LENO intende innescare e accompagnare un radicale mutamento d’approccio agli usi energetici delle biomasse, sia in ambito domestico, sia nel teleriscaldamento. L’obiettivo del progetto è di raccogliere le sfide ambientali che il settore deve affrontare trasformandole in opportunità, sia sostenendo quei modelli tecnici e organizzativi di approccio alle biomasse che si siano già dimostrati vincenti, sia favorendo l’innovazione di settore.
Filiera corta ed economia locale, qualificazione dei combustibili legnosi, sostenibilità ambientale e significativa riduzione delle emissioni inquinanti sono i temi chiave sui quali il progetto intende agire.
Obiettivi
Il progetto PRe-FEu – PRevenzione degli incendi per le Filiere del lEgno – si pone l’obiettivo di proteggere, valorizzare e rilanciare le filiere locali del legno ed i servizi ecosistemici forestali attraverso un piano di interventi innovativo che segua criteri di mitigazione del pericolo incendi e di valorizzazione della risorsa legno, e programmi l’utilizzo della biomassa in aree strategiche, sia su terreni pubblici che privati, per ridurre il rischio incendi a scala di paesaggio.
Il progetto mira ad aumentare l'efficacia e sicurezza delle attività antincendio attraverso la creazione di infrastrutture verdi preventive raggiungendo al tempo stesso una economia di scala in grado di garantire nel tempo la sostenibilità economica della manutenzione delle infrastrutture.
Il progetto mira ad aumentare l'efficacia e sicurezza delle attività antincendio attraverso la creazione di infrastrutture verdi preventive raggiungendo al tempo stesso una economia di scala in grado di garantire nel tempo la sostenibilità economica della manutenzione delle infrastrutture.
Descrizione del Progetto
Alcune valli alpine presentano un elevato rischio incendi a causa della continuità della massa forestale, e presentano un potenziale per lo sviluppo di grandi superfici bruciate ad elevata severità durante eventi meteorologici estremi. PreFeu intende pianificare le misure necessarie per la mitigazione dei grandi incendi in Val Susa con una "visione integrata" che metta sullo stesso piano la fornitura dei servizi ecosistemici, il supporto alle attività antincendio e la sostenibilità economica. Il Piano Integrato di Prevenzione Incendi identifica e progetta infrastrutture preventive strategiche come viali tagliafuoco attivi verdi a supporto della lotta attiva, e popolamenti auto-resistenti dove aumentare la resilienza dei servizi forniti dal bosco. Queste infrastrutture vengono realizzate e mantenute con interventi di riduzione dell'infiammabilità che modificano quantità, struttura e connettività dei combustibili del sottobosco e di chioma, come diradamenti selettivi, tagli a scelta colturale, fuoco prescritto e pascolo turnato.
La funzionalità delle infrastrutture preventive avviene valorizzando il materiale legnoso ottenuto dagli interventi selvicolturali attraverso la sua immissione in una filiera corta capace di ottenere assortimenti di pregio e destinando al settore energetico lo scarto di lavorazione. Le segherie della Valle di Susa promuovono il contributo dell'uso del legno locale nella prevenzione dei grandi incendi a protezione dei servizi fondamentali forniti dalle foreste.
Il Piano Integrato riguarda l’intera copertura forestale dell’Alta Val Susa (26.300 ha circa) e un’area pilota localizzata nella Bassa Val Susa (1.000 ha circa), per arrivare a definire la localizzazione delle aree strategiche preventive per una superficie complessiva di 1500-3000 ettari (5-10% della superficie forestale complessiva) che verranno incluse nel piano integrato degli interventi approvato secondo l’iter previsto in Regione Piemonte. Pre-Feu intende inoltre presentare un progetto esecutivo su 120 ha, che costituirà il primo blocco di interventi preventivi in approvazione alla fine del 2022.
Il Piano Integrato di Prevenzione è frutto di una collaborazione tra il Consorzio Forestale Alta Val Susa, le Unioni Comuni in Val Susa, La Foresta, l’Università di Torino, il Servizio Antincendio, le ditte forestali e le segherie locali e le associazioni di proprietari, e prevede un piano economico che analizzi la sostenibilità degli interventi pianificati, e le opportunità di sinergia con altre fonti di finanziamento (es. PSR, investimenti privati).
Parole Chiave
La funzionalità delle infrastrutture preventive avviene valorizzando il materiale legnoso ottenuto dagli interventi selvicolturali attraverso la sua immissione in una filiera corta capace di ottenere assortimenti di pregio e destinando al settore energetico lo scarto di lavorazione. Le segherie della Valle di Susa promuovono il contributo dell'uso del legno locale nella prevenzione dei grandi incendi a protezione dei servizi fondamentali forniti dalle foreste.
Il Piano Integrato riguarda l’intera copertura forestale dell’Alta Val Susa (26.300 ha circa) e un’area pilota localizzata nella Bassa Val Susa (1.000 ha circa), per arrivare a definire la localizzazione delle aree strategiche preventive per una superficie complessiva di 1500-3000 ettari (5-10% della superficie forestale complessiva) che verranno incluse nel piano integrato degli interventi approvato secondo l’iter previsto in Regione Piemonte. Pre-Feu intende inoltre presentare un progetto esecutivo su 120 ha, che costituirà il primo blocco di interventi preventivi in approvazione alla fine del 2022.
Il Piano Integrato di Prevenzione è frutto di una collaborazione tra il Consorzio Forestale Alta Val Susa, le Unioni Comuni in Val Susa, La Foresta, l’Università di Torino, il Servizio Antincendio, le ditte forestali e le segherie locali e le associazioni di proprietari, e prevede un piano economico che analizzi la sostenibilità degli interventi pianificati, e le opportunità di sinergia con altre fonti di finanziamento (es. PSR, investimenti privati).
Parole Chiave
Pianificazione forestale, Filiera legno, Prevenzione incendi, Paesaggio, Utilizzazione agroforestale, Adattamento al cambiamento climatico, Economia circolare, Servizi ecosistemici
- Brochure pieghevole[.pdf 1,74 Mb - 12/01/2022]
- PREFEU - ENG[.docx 17,65 Kb - 01/02/2021]
- PREFEU - FRA[.docx 17,73 Kb - 01/02/2021]
- PREFEU - ITA[.docx 18,48 Kb - 01/02/2021]
- Prefeu_rollup_n.1[.pdf 13,9 Mb - 12/01/2022]
- Prefeu_rollup_n.2[.pdf 1,64 Mb - 12/01/2022]
- Presentazioni Convegno finale[.zip 351,29 Mb - 28/12/2023]
- Come prevenire gli incendi boschivi a costo zero: la Val di Susa fa scuola - GreenMe (Apre il link in una nuova scheda)
- Condove: lavori di messa in sicurezza contro gli incendi dei boschi in montagna - L'Agenda (Apre il link in una nuova scheda)
- Contro gli incendi, viali tagliafuoco e tech: la filiera del legno nasce dalla prevenzione- Corriere.it (Apre il link in una nuova scheda)
- Dalle ceneri dei boschi della Val Susa nasce un bosco resiliente - Sorgenia UP (Apre il link in una nuova scheda)
- Davide Ascoli (Università degli Studi di Torino | UNITO · Department of Agriculture Forestry and Food Sciences PhD) (Apre il link in una nuova scheda)
- Il polmone verde della Val Susa torna a respirare - LaSvolta (Apre il link in una nuova scheda)
- La prevenzione degli incendi boschivi costa poco, ma è ancora sottovalutata - Linkiesta.it (Apre il link in una nuova scheda)
- PreFeu, prima del fuoco: un modello per proteggere i boschi dagli incendi - Focus Junior (Apre il link in una nuova scheda)
- Prevenzione incendi, le foreste certificate della Val di Susa - Teleambiente (Apre il link in una nuova scheda)
- Project (Apre il link in una nuova scheda)
- Val di Susa, a Mompantero prove di bosco antincendio - ilSole24ore (Apre il link in una nuova scheda)